Da molti anni i progressi nella cura della malattia diabetica hanno portato ad un allungamento dell’aspettativa di vita dei diabetici che ormai non differisce sostanzialmente da quella della popolazione “sana” (ovvero che non presenta questa patologia).
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Le cause principali oggi per i diabetici non sono più quelle legate alla sopravvivenza, ma, quelle unite alle complicanze dovute al diabete stesso: ossia problemi circolatori (piccoli vasi e grandi vasi).
Un ruolo sempre più rilevante nell’aggravamento della patologia diabetica è assunto da quello che viene definito “piede diabetico”.
Stime fatte su studi della diffusione della malattia tra la popolazione, dicono infatti che circa il 15% dei diabetici nella vita andrà incontro ad un’ulcera del piede che richiederà cure mediche.
Il problema più grave riguardante un’ulcera del piede nei diabetici, trascurata e non curata nei modi opportuni, è il rischio di un’amputazione causata da un’infenzione che può portare a necrosi.
È quindi evidente che, se si vuole ridurre il numero delle amputazioni è necessario migliorare la capacità di curare efficacemente e precocemente l’ulcera. Per raggiungere questo obbiettivo è opportuno disporre di protocolli diagnostici e terapeutici efficaci e di tutte le professionalità necessarie ed acquisite.
Adesso andiamo a vedere nello specifico che cos’è e come si riconosce il piede diabetico.
Questo è caratterizzato da cinque fasi che variano in base alla profondità dell’ulcera, al grado dell’nfezione e all’estensione della necrosi:
– Grado 0: nessuna lesione, piede non a rischio;
– Grado 1: ulcera superficiale;
– Grado 2: ulcera complicata;
– Grado 3: ulcera molto complicata;
– Grado 4: cancrena localizzata;
– Grado 5: cancrena su tutto il piede.
Le cause principali dello sviluppo della patologia del piede diabetico sono riscontrabili nella neuropatia e nell’arteriopatia:
– la neuropatia provoca insensibilità al piede, la perdita della capacità di percepire il dolore e i cambiamenti di temperatura, può provocare una deformazione dei piedi;
– l’arteriopatia consiste nella cattiva circolazione degli arti inferiori.
La neuropatia può essere molto pericolosa per i piedi diabetici perché, se il paziente si ferisce, tende a non accorgersene poiché non percepisce il reale livello di dolore; perciò continua a camminare e ciò provoca un peggioramento della ferita che può trasformarsi in ulcere sanguinanti, infezioni e cancrena. La rapidità del peggioramento di una semplice ferita al piede è data dall’arteriopatia che non facilita la circolazione.
La sindrome del piede diabetico si manifesta attraverso i seguenti sintomi:
– dolore e formicolio nelle gambe e nei piedi;
– febbre: è uno dei primi sintomi di un’infezione in corso;
– prurito ai piedi;
– sensibilità dell’arto alterata;
– presenza di chiazze rosse sulle gambe o sui piedi;
– difficoltà nel camminare;
– deformazione dei piedi;
– Infiammazione e rossore localizzati sull’unghia del piede che potrebbe essere incarnita.
Le persone diabetiche, quindi, onde evitare le pericolose e gravi complicanze in cui può incorrere il loro piede, devono osservare tutte le indicazioni del medico per prevenire delle lesioni (ferite, calli, infezioni). Infatti la cosa più importante in questi casi è la prevenzione primaria che deve essere attuata nei gradi dell’infezione 0 e 1 sopra citati.
Come si agisce per fare prevenzione?
È proprio questo il bandolo della matassa, e cioè, il paziente diabetico deve prevenire la patologia, utilizzando calzature adatte (suola rigida, materiali specifici elasticizzati e anticompressione, assenza di cuciture nei punti critici, capienza e calzata giusta in base al piede e plantari di scarico realizzati su misura e con materiali specifici shock absorber).