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CHE COSA E’ UN SATURIMETRO

In questo ormai lungo periodo di sciagurata pandemia che affligge il mondo intero, ci sono delle parole che sono entrate improvvisamente e violentemente nel nostro vocabolario quotidiano quasi senza che ce ne accorgessimo, quando per tutta una vita probabilmente non ci era mai capitato di pronunciarle nemmeno una volta.
Questo perché, nostro malgrado, abbiamo dovuto apprendere tutta la terminologia relativa alla diffusione del virus, così come imparare a conoscere la strumentazione utile per combatterlo e prevenirlo nel modo più efficace possibile, a livello domestico ed ospedaliero.
Emblematico è il caso del saturimetro, uno degli strumenti in questo momento più in voga e richiesti, a tratti introvabile in qualsiasi farmacia, e del quale in alcuni casi clinici specifici è impossibile fare a meno.
Si tratta di un presidio fino a pochi mesi fa esclusivamente ospedaliero, che oggi invece è presente nelle case della maggior parte degli italiani che lo utilizzano senza alcuna difficoltà.
In questo articolo vedremo nel dettaglio di cosa si tratta, come lo stesso si compone e deve essere utilizzato, dove reperirlo, con qualche consiglio sul modello migliore da acquistare in base alla funzionalità e al rapporto qualità/prezzo.
Infatti, come spesso accade, le informazioni che si diffondono a macchia d’olio come queste apprese nell’ultimo anno possono risultare parziali e scorrette, portandoci ad un cattivo utilizzo di macchinari molto utili e capaci di salvare vite se ben conosciuti.

SATURIMETRO A COSA SERVE

Detto anche nel linguaggio medico Ossimetro o Pulsossimetro, il saturimetro è un dispositivo capace di misurare il grado di saturazione dell’ossigeno nel sangue, in particolare valutando la presenza di emoglobina nel sangue arterioso periferico ed indicandoci quando la soglia scende sotto livelli preoccupanti o addirittura allarmanti per la salute, in modo da poter intervenire tempestivamente.

Contestualmente, lo stesso consente anche di stabilire la frequenza cardiaca di un paziente in un preciso momento, abbinando le due informazioni.
Si tratta di uno strumento automatizzato, totalmente indolore e non invasivo, che può essere applicato senza arrecare alcun danno su ogni tipo di paziente indipendentemente dall’età o dalla condizione di salute.
E’ possibile infine utilizzarlo in autonomia, in quanto non è necessario un medico per la sua applicazione; tuttavia, come vedremo in seguito, è importante seguire una serie di accorgimenti per posizionarlo in modo corretto e permettergli di effettuare una corretta misurazione dei parametri vitali a lui affidati.

COM’E’ COMPOSTO UN SATURIMETRO

Per effettuare il suo compito di misurazione dell’ossigeno presente nel sangue, il saturimetro classico si compone di vari elementi principali:

– una sonda che entra in contatto con il paziente, generalmente sotto forma di una pinza, che viene applicata al dito, preferibilmente l’indice della mano.
In caso di impossibilità in tal senso, lo stesso risultato si ottiene attaccandola al lobo dell’orecchio o, nel caso dei neonati, al piede, essendo la superficie più estesa del loro piccolo corpo sulla quale può fare presa, Deve in ogni caso trattarsi di una superficie dotata di circolazione superficiale;

– Un’unità di calcolo, capace in brevissimo tempo di elaborare i dati e tradurli secondo un linguaggio scientifico comprensibile;

– un monitor, più o meno grande in base al modello scelto, capace di mostrare i dati al paziente in modo chiaro ed esaustivo, talvolta utilizzando più colori differenti ed immagini esplicative.

Questo modello tradizionale è possibile trovarlo principalmente negli ospedali o in tutti quei luoghi di presidio medico ma, a causa del boom di vendite che sfortunatamente questo prodotto ha subito a seguito della diffusione del COVID 19, la tipologia che molti hanno in casa è stata notevolmente semplificata nella sua struttura.
I saturimetri domestici, infatti, presentano un unico corpo capace di contenere tutti e tre gli elementi, risultando maggiormente compatti e quindi trasportabili ovunque con maggiore facilità.
E’ il caso ad esempio del pulsossimetro da dito, un unico corpo che si aggancia alle nostre estremità ed è utilizzabile anche durante l’attività sportiva, per monitorare costantemente la frequenza cardiaca e la corretta presenza di emoglobina nel sangue.
Lo stesso modello compatto è possibile trovarlo privo di pinza, dove il dito deve solo essere inserito all’interno del macchinario, come ad esempio il modello Microlife elettrico, che in seguito analizzeremo nel dettaglio trattandosi di un ottimo prodotto.

COME SI UTILIZZA IL SATURIMETRO?

Si parla di un prodotto dal layout piuttosto intuitivo anche per i meno avvezzi alla tecnologia.
Basterà infatti premere il pulsante di accensione on/off, posizionare la pinza sul dito o inserirlo nel dispositivo fino a che la luce led blu non si posizioni al di sopra dell’unghia, in base al modello prescelto, ed attendere che il meccanismo elabori i dati, che in pochi secondi vengono tradotti sul monitor in numeri comprensibili a tutti.
Non esistono controindicazioni nell’utilizzo ma, soprattutto per le donne, è bene avere l’accortezza di togliere lo smalto, soprattutto quello di colore scuro, in quanto è probabile che lo stesso non influisca, ma essendo misurazioni molto delicate e precise questa informazione non è verificabile al 100%. Pertanto, per essere sicuri di rilevare un dato corretto, è opportuno che l’unghia sia pulita da ogni tipo di sostanza chimica quando si effettua questa operazione per valutare più tranquillamente il risultato.

COME FUNZIONA UN SATURIMETRO

Il principio di funzionamento dell’ossimetro è quello della spettrofotometria, cioè l’utilizzo di radiazioni luminose a raggi infrarossi e non per rilevare i dati utili alla misurazione.
Nello specifico la sonda, formata dai due bracci della pinza, presenta su ognuno di essi un diodo che emette raggi di luce rossa ed infrarossa. Quando la stessa viene posizionata sul dito o su una superficie corporea con una circolazione sanguigna superficiale, i due bracci emettono dei raggi attraversando la pelle e rilevando l’emoglobina legata all’ossigeno grazie alla luce ad infrarossi e quella non legata attraverso la luce rossa.
In questo modo, elaborando i dati all’interno del sistema, è possibile calcolare in percentuale la corretta ossigenazione del sangue ed elaborare dati precisi per una diagnosi quanto più corretta, salvo gli imprevisti che vedremo in seguito.

COME LEGGERE I RISULTATI:QUALI SONO I VALORI CORRETTI DI OSSIGENAZIONE NEL SANGUE?

Soprattutto in quei pazienti che presentano malattie croniche o anomalie nell’apparato respiratorio, è indispensabile tenere monitorato il grado di ossigenazione del sangue con misurazioni regolari e prestabilite nel tempo.
Seppure solitamente i sintomi di una condizione negativa vengono percepiti fisicamente dal paziente in vari modi e secondo diversi gradi di sofferenza, è possibile che talvolta lo stesso non si accorga del precipitare della situazione, riuscendo ad intervenire solo quando ormai è troppo tardi.
Generalmente una persona con un buon grado di saturazione presenta un livello in percentuale del 95%, mentre valori superiori o inferiori iniziano a denotare un problema in base al livello di differenza.
Un valore pari al 100% potrebbe essere indice di iperventilazione e solitamente si presenta quando il paziente è soggetto ad una respirazione artificiale. Se questo non fosse il caso, è bene consultare immediatamente il medico.
In relazione al grado basso di emoglobina presente, la diagnosi invece potrebbe essere quella di ipossiemia, cioè una carenza eccessiva e non normale.
La stessa si classifica in:

– Lieve, se i valori si attestano tra il 91% e il 94%;
– Moderata se il monitor segnala un livello compreso tra l’86% e il 90%;
– Grave se il parametro è pari o al di sotto dell’85%.

In tutti questi casi, soprattutto se si soffre di patologie pregresse, è consigliabile richiedere un consulto o, in base alla gravità, chiamare un numero di emergenza che sappia direzionare il paziente verso il comportamento migliore nell’immediato e nel corso del tempo, fornendo una cura mirata.
Potrebbe infatti trattarsi di una condizione transitoria e reversibile, legata magari ad una lieve infezione, o magari una patologia più grave che necessita di cure immediate e specifiche per evitare un repentino peggioramento o addirittura la morte.

PRINCIPALI CAMPI DI UTILIZZO DEL SATURIMETRO

In condizioni sanitarie normali, il saturimetro è soprattutto classificabile come un presidio medico e come tale viene utilizzato negli ospedali o simili strutture.
Risulta molto utile in caso di primo soccorso sull’ambulanza, per avere un quadro preciso della situazione clinica del paziente a livello generale o rilevare uno stato di pericolo imminente.
Lo stesso viene utilizzato anche durante le visite specialistiche come mezzo preliminare ma, in caso di rilevazione di un’attività anomala, sarà poi necessario procedere con esami più invasivi e precisi nella diagnosi.
Quotidianamente medici ed operatori sanitari lo impiegano nelle consuete visite di controllo dei pazienti già ospedalizzati, per monitorare la condizione di salute generale e constatare eventuali miglioramenti o peggioramenti nella stessa a distanza di ore o giorni.
Per tutti quegli specialisti, invece, che si recano a domicilio per visitare pazienti dalle malattie croniche curabili in casa, ma che necessitano di cure costanti, lo stesso strumento può risultare utile per molteplici scopi:

– monitorare nel corso del tempo fisici affetti da bronchite cronica, asma, polmonite, malattie pleuriche, BPCO, che potrebbero rimanere su livelli accettabili o peggiorare da un momento all’altro;

– valutare la quantità di emoglobina nel sangue in pazienti soggetti ad apnee notturne;

– constatare la regolarità respiratoria di soggetti che risultano accaniti fumatori, valutandone il danno ai polmoni per estensione e gravità.

Il pulsossimetro può essere impiegato inoltre anche a livello edile ed industriale, valutando la condizione respiratoria di tutti quegli individui che per lavoro sono soggetti a scorie nocive, inquinamento da sostanze tossiche ed elementi chimici pericolosi. E’ utile pertanto a giudicare la salubrità di un luogo di lavoro e porre i giusti accorgimenti in merito. Nulla più che la risposta del fisico dei dipendenti può aiutare a stabilire se il lavoro richiesto è svolto in condizioni di salute corrette o meno.
Altro campo di applicazione è quello dello sport, soprattutto nel caso si praticassero discipline faticose e piuttosto estreme, che potrebbero intaccare la regolarità dei nostri parametri vitali.
Pensiamo ad esempio alle scalate in alta montagna, dove l’ossigeno tende a scarseggiare già prima di raggiungere la vetta, o il runnig per coloro che soffrono di malattie respiratorie croniche, che devono porre particolare attenzione a non incappare in improvvise crisi di asma o di mancanza di respiro.
In ogni caso, anche per gli sportivi più sani, avere durante tutto l’allenamento un dispositivo attaccato al proprio dito che assicura che tutto vada nel migliore dei modi, a livello di respirazione e battito cardiaco, è sempre una sicurezza in più che sarebbe bene adottare.
Come abbiamo avuto modo di vedere, perciò, la funzionalità del saturimetro spazia in ogni ambito della nostra vita e nell’ultimo anno è diventato uno strumento utile nelle case degli italiani, soprattutto quelli che desiderano avere sempre la situazione sotto controllo senza doversi necessariamente rivolgere ad un medico o ad un infermiere qualificato.

I VANTAGGI DEL SATURIMETRO

Potremmo riassumere i vantaggi di questo semplice dispositivo in vari punti, che ci aiuteranno a conoscerlo ancor meglio nel caso decidessimo di acquistarlo o fossimo tra coloro che quotidianamente lo utilizzano:

– Estrema semplicità nell’utilizzo: anche le persone più anziane non incontreranno alcuna difficoltà ad effettuare la propria misurazione, dovendosi limitare soltanto a premere un pulsante e lasciare che la macchina svolga autonomamente il suo compito, senza intervento umano di alcun tipo. La stessa restituirà dati semplici e di facile lettura per chiunque, non solo per il personale medico dotato di nozioni scientifiche.

– Utilizzo domestico: si evita in tal modo di recarsi con troppa frequenza dal medico e soprattutto di richiedere costose visite domiciliari, soprattutto se si necessita di misurazioni costanti e ravvicinate nel tempo.
L’autonomia con la quale si può utilizzare questo dispositivo è certamente una delle sue caratteristiche migliori, aiutando anche tutte quelle persone più soggette all’ansia che, pur non riscontrando gravi patologie respiratorie croniche o pregresse o sintomi gravi, desiderano sempre conoscere questo parametro fisico per avere la situazione sotto controllo.
Per tale motivo, infatti, l’ossimetro ha conosciuto nell’ultimo periodo una così vasta diffusione poiché, bombardate dalle notizie costanti di telegiornali e programmi di informazione, le persone hanno deciso di munirsi di tutti gli strumenti per diagnosticare preventivamente una possibile infezione da COVID.

– Rapidità di diagnosi: in tutti i casi sopracitati di utilizzo del saturimetro, la tempestività è spesso un fattore determinante.
Il fatto che in pochi secondi sia possibile avere il proprio dato elaborato aiuta certamente i medici nel momento in cui si trovano ad intervenire in condizioni di emergenza, ma anche il paziente in caso di un improvviso malore inaspettato.
Si tratta di un dispositivo davvero utile nella sua estrema semplicità, capace di salvare vite umane o situazioni che stanno degenerando velocemente.

– Possibilità di monitorare la frequenza cardiaca: questa doppia funzione consente di tenere sotto controllo il cuore e soprattutto incrociare i due dati con un’unica misurazione, in modo da avere una quadro diagnostico quanto più completo possibile.

– Assenza di dolore: non trattandosi affatto di un esame invasivo, è molto positivo che l’utilizzo non preveda alcuna sofferenza nel paziente, che se ne può servire ogni giorno senza preoccupazione.

GLI SAVANTAGGI DEL SATURIMETRO

Non esistono controindicazioni attestabili al suo utilizzo, essendo un dispositivo esterno e che non prevede alcun tipo di interazione di tipo chimico con il corpo umano.
Tuttavia bisogna tener presente che esistono delle condizioni particolari in cui la misurazione potrebbe risultare alterata:

– Anemia: se il paziente è affetto da questa patologia del sangue, è possibile che lo strumento non riesca a rilevare valori troppo bassi di ipossiemia;

– Vasocostrizione periferica: nel caso in cui le estremità del soggetto non ricevano un adeguato apporto di sangue a causa di questa condizione, i lavoro dei bracci della pinza sopra descritto risulterà più difficoltoso e la lettura potrebbe risultare scorretta;

– Presenza nel sangue di blu di metilene: alcune cure o farmaci per altri disturbi potrebbero introdurre nel nostro sistema circolatorio questa sostanza, alterando il risultato che l’ossimetro ci fornisce attraverso il suo monitor;

– Paziente agitato: in caso di individui con difficoltà nello stare fermi, un corretto monitoraggio potrebbe non risultare possibile, in quanto la macchina ha bisogno che la mano del paziente sia ben stabile e salda per circa 30 secondi, magari poggiata su una superficie solida;

– Presenza di smalto sulle unghie: come già detto non si tratta di un’informazione certa, ma in ogni caso sarebbe meglio rimuoverlo con un apposito solvente prima di azionare il dispositivo;

– Incapacità nel distinguere la carbossiemoglobina dall’ossiemoglobina: talvolta, i saturimetri più economici o quelli meno professionali presentano delle difficoltà nella distinzione delle due condizioni, la cui differenza risiede nella molecola a cui si attacca l’emoglobina. Nel primo caso si tratta di monossido di carbonio, sostanza altamente tossica capace di intossicare l’individuo, nel secondo caso di puro ossigeno, indispensabile per permettere la vita di ogni essere vivente.
Risulta pertanto una distinzione piuttosto importante e basilare, ma è accaduto che pazienti soggetti ad una intossicazione da monossido di carbonio presentassero dati di saturazione ottimali.
Per tale motivo è stato inventato un ulteriore dispositivo, il puls-CO- ossimetro, capace di discriminare in modo corretto le due condizioni in caso la persona sia stata esposta a sostanze che potrebbero risultare così nocive per l’organismo, grazie a fasci di luce che operano su più lunghezze d’onda.
Questo strumento, tuttavia, può essere utilizzato solo da personale medico autorizzato e quindi non è possibile possederlo in casa, in quanto richiede competenze al di fuori della portata di un comune paziente.

SATURIMETRO DOVE SI COMPRA

Come per tutti i prodotti dotati di una certa tecnologia, esistono diversi livelli di qualità corrispondenti a differenti fasce di prezzo.
Nonostante per alcuni mesi, durante le prime fasi della pandemia, sia stato un articolo pressoché introvabile, attualmente è possibile acquistare un saturimetro di buon livello in quasi tutte le farmacie, con un prezzo che parte dai 20 euro circa fino ad arrivare a costi più elevati.
Il miglior sistema di acquisto, tuttavia, rimane probabilmente quello digitale, in quanto attraverso i maggiori portali web è possibile confrontare costi, modelli e caratteristiche, in modo da scegliere la tipologia che maggiormente si adatta alle nostre esigenze. Inoltre tutto questo ci evita le lunghe file in farmacia che molto spesso troviamo negli ultimi mesi e limita la possibilità di esporci a persone potenzialmente portatrici del virus, soprattutto se la nostra situazione di salute non è già delle migliori.
Si tratta di un articolo largamente diffuso su piattaforme come Amazon ed ebay, attraverso le quali è possibile usufruire di sconti e soprattutto di leggere le recensioni di coloro che prima di noi hanno deciso di procurarsi un determinato modello, in modo da valutarne attentamente pregi e difetti.
Un’indagine recente ha mostrato come da marzo scorso i prezzi di questo prodotto, fino a poco tempo fa sconosciuto ai più, sia aumentato in modo talvolta esponenziale in base ai diversi modelli. Lo stesso studio ci rivela inoltre che la fascia di prezzo, dal modello più economico a quello più costoso, si attesta dai 15 euro circa ai 400 euro, in caso di dispositivi professionali utili a reparti medici che ne fanno ampio e quotidiano utilizzo.
Il costo medio si stabilizza infine intorno ai 48 euro e ci consente di portare a casa un buon prodotto, preciso e puntuale nella misurazione, senza un esborso eccessivo di denaro.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: I-TECH

Questo modello si attesta tra i saturimetri di fascia media e può essere facilmente acquistato su internet.
Propone tutte le funzioni per cui è stato concepito, fornendo dati precisi sul grado di ossigenazione del sangue e sul battito cardiaco al momento.
Si tratta di uno strumento portatile, adatto quindi ad un uso domestico e meno professionale, ma può essere utilizzato anche dal personale paramedico in caso di emergenze fuori dalla struttura ospedaliera o al suo interno.
Lo schermo al led presenta due colori e un grado di luminosità regolabile secondo 10 gradi di intensità.
Parliamo di uno dei prodotti best di amazon, rapido e veloce, capace di fornire misurazioni attendibili in soli 30 secondi inserendo semplicemente il proprio dito.

Prova il saturimetro della I-Tech e misura la corretta ossigenazione del sangue.

CURIOSITA’ E CENNI STORICI SUL SATURIMETRO

Ironia della sorte, nel 2020, anno probabilmente del suo maggiore utilizzo mondiale, è deceduto all’età di 84 anni l’ingegnere giapponese che ha inventato questo semplice quanto utilissimo dispositivo, Takuo Aoyagi, spentosi presso l’ospedale di Tokyo il 18 aprile.
Nato nel febbraio del 1936, si era laureato nel 1958 con eccellenti risultati in ingegneria elettronica.
Nel 1972 inizia a lavorare presso la prestigiosa Nihon Kohden, dove capì la potenzialità dei fasci di luce ad infrarossi e la utilizzò per migliorare la vita del malati a livello respiratorio, con un occhio sensibile alla creazione di un prodotto indolore e non invasivo.
Si tratta di un macchinario di invenzione piuttosto recente, nato solo nel 1974 e diventato in breve tempo alleato indispensabile di medici e di pazienti cronici, che ne fanno un utilizzo quotidiano ed imprescindibile per la propria salute.
Aoyagi progettò assieme a Michio Kishi questo strumento salvavita, intuendo l’importanza che per la medicina moderna poteva avere paragonare nello stesso momento il grado di ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca, per avere un quadro clinico completo in circa 30 secondi di tempo.
Premiato addirittura dall’imperatore del Giappone in persona, nel 2007 l’ingegnere vide riconosciuta la propria creazione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quale presidio medico indispensabile alla sicurezza chirurgica del paziente.
Con il passare degli anni lo strumento è diventato sempre più tecnologico, riducendosi nella dimensione ed introducendo una versione maggiormente compatta e trasportabile ovunque. Il monitor, sempre più simile ad un piccolo dispositivo tecnologico moderno, presenta delle caratteristiche ancora più innovative in base alla fascia di prezzo. Permangono tuttavia sul mercato anche i modelli più classici, dotati delle caratteristiche base e maggiormente indirizzati verso fruitori anziani meno pratici delle moderne migliorie.